ANIA An­che l’af­fit­to è emer­gen­za sto­ri­ca sen­ten­za sui con­trat­ti di lo­ca­zio­ne com­mer­cia­li

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp
Condividi su email

Il Tri­bu­na­le di Roma ha ac­col­to la ri­chie­sta di un Ri­sto­ra­to­re co­stret­to a re­sta­re chiu­so per di­ver­si mesi su or­di­ne del go­ver­no Na­zio­na­le. La richiesta: ri­du­zio­ne del ca­no­ne di lo­ca­zio­ne vista l’impossibilità di la­vo­ra­re per cau­sa a lui non im­pu­ta­bi­le.

Il Tri­bu­na­le ha ana­liz­za­to il di­spo­sto del­l’art. 1467 c.c. (ec­ces­si­va one­ro­si­tà so­prav­ve­nu­ta) spie­gan­do che det­ta di­spo­si­zio­ne pre­ve­de che la par­te per la qua­le il con­trat­to è di­ve­nu­to ec­ces­si­va­men­te one­ro­so ha di­rit­to ad ot­te­ne­re la ri­so­lu­zio­ne del con­trat­to stes­so, ma non la ri­ne­go­zia­zio­ne.

Que­sto di­spo­sto poi è sta­to ag­gan­cia­to al­l’Art. 2 del­la Co­sti­tu­zio­ne  (“La Re­pub­bli­ca ri­co­no­sce e ga­ran­ti­sce i di­rit­ti in­vio­la­bi­li del­l’uo­mo, sia come sin­go­lo, sia nel­le for­ma­zio­ni so­cia­li ove si svol­ge la sua per­so­na­li­tà, e ri­chie­de l’a­dem­pi­men­to dei do­ve­ri in­de­ro­ga­bi­li di so­li­da­rie­tà po­li­ti­ca, eco­no­mi­ca e so­cia­le”) ri­chia­man­do in que­sto modo il di­rit­to co­sti­tu­zio­nal­men­te san­ci­to del­la so­li­da­rie­tà eco­no­mi­ca.

In que­sto modo si fa ri­cor­so alla clau­so­la ge­ne­ra­le del­la buo­na fede (aver sem­pre pa­ga­to i ca­no­ni re­go­lar­men­te) e di so­li­da­rie­tà san­ci­to dal­l’art. 2 del­la Car­ta Co­sti­tu­zio­na­le al fine di ri­por­ta­re il con­trat­to en­tro i li­mi­ti del­l’a­lea nor­ma­le del con­trat­to”.

Quin­di in­te­ra­gen­do su­gli Art.li del C.C. e del­la Co­sti­tu­zio­ne il Giu­di­ce ha ac­col­to il ri­cor­so del ri­sto­ra­to­re, sta­bi­len­do una ri­du­zio­ne del ca­no­ne del 40% per i mesi di mar­zo e apri­le 2020, e del 20% per i mesi suc­ces­si­vi, fino a mar­zo 2021, ol­tre alla so­spen­sio­ne del­la ga­ran­zia fi­de­ius­so­ria.

Tut­to quan­to espo­sto era da tem­po chie­sto con istan­ze ai vari Or­ga­ni Na­zio­na­li, dal­la no­stra  O.S. de­gli in­qui­li­ni ANIA.

Su que­sto ar­go­men­to ci sia­mo bat­tu­ti per­chè da sem­pre ri­te­nia­mo che lo Sta­to Ita­lia­no nel mo­men­to in cui im­po­ne la chiu­su­ra di de­ter­mi­na­ti com­par­ti com­mer­cia­li non può ab­ban­do­na­re que­sti cit­ta­di­ni al loro de­sti­no e nem­me­no può far fin­ta di nien­te nei con­fron­ti dei pro­prie­ta­ri dei “muri” che si ve­do­no de­cur­ta­re par­te o in­te­ra­men­te il ca­no­ne di lo­ca­zio­ne pat­tui­to.

Il man­ca­to in­ter­ven­to del­lo Sta­to sca­te­ne­rà una guer­ra tra po­ve­ri che non ve­drà mai al­cu­na so­lu­zio­ne pa­ci­fi­ca.

Lo Sta­to deve ac­con­sen­ti­re ai con­dut­to­ri di po­ter non pa­ga­re il ca­no­ne di lo­ca­zio­ne vi­sto che ha im­po­sto la chiu­su­ra del­le loro at­ti­vi­tà e con­te­stual­men­te deve so­sti­tuir­si nei pa­ga­men­ti dei ca­no­ni a fa­vo­re dei pro­prie­ta­ri del­le uni­tà im­mo­bi­lia­ri in­te­res­sa­te.

Ci au­gu­ria­mo fer­ma­men­te che que­sta Or­di­nan­za del Tri­bu­na­le di Roma apra uno squar­cio nel­l’in­dif­fe­ren­za che lo Sta­to ha di­mo­stra­to fino ad oggi su que­sta pro­ble­ma­ti­ca.

L’A­NIA in­vi­ta tut­ti i ge­sto­ri di at­ti­vi­tà co­stret­te alla chiu­su­ra da­gli or­mai fa­mo­si De­cre­ti del Pre­si­den­te del Con­si­glio a con­tat­tar­ci af­fin­chè si dia vita ad una azio­ne di pro­te­sta che ri­sol­va in ma­nie­ra de­fi­ni­ti­va que­sta emer­gen­za so­cia­le ed eco­no­mi­ca.

Il Se­gre­ta­rio Na­zio­na­le ANIA

Dr. An­drea Mon­te­leo­ne

aniain­qui­li­ni@gmail.com

in­qui­li­ni.ania@pec.it